CHE METODO DI LAVORO USO?
Che cos’è la psicoterapia cognitivo-comportamentale?
In sintesi, la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy, CBT) è attualmente considerata a livello internazionale uno degli approcci teorici più affidabili e di efficacia comprovata da studi clinici controllati, per la comprensione e il trattamento della maggior parte delle Psicopatologie (es. disturbi d’ansia, alimentari e dell’umore). Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti, evidenziando come i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, a dispetto della sofferenza che il paziente sperimenta e delle possibilità e opportunità di cambiarle, a causa dei meccanismi di mantenimento. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si propone pertanto di aiutare i pazienti a individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali al suo contesto di vita.
PERCHE’ L’ONLINE?
La consulenza psicologica online e la telemedicina non nascono adesso, sia in Italia e, ancor prima all’estero, esitevano già da decenni per mezzo di strumenti di supporto (computer, tablet e smartphone connessi alla rete internet) alla terapia da psicologi e da psicoterapeuti. È chiaro che l'emergenza sanitaria attuale ne ha portato una diffusione esponenziale, rispetto al passato, tanto da andare a sostituire le sedute dal vivo per questioni di sicurezza e facilità di utilizzo. Ha anche accelerato i tempi su un nuovo modi di fare questo lavoro, con un setting virtuale, ma con attori in carne e ossa.
L’efficacia di questo tipo di intervento è stata scientificamente supportata negli anni già da numerose ricerche e studi clinici. Molte altre sono in corso e la ricerca scientifica è in continuo fermento. Ciò detto, risulta esserci ancora "ignoranza" culturale e diffidenza individuale verso questa modalità Psicoterapica, vediamone insieme alcune ragioni facendo un'analisi obiettiva dei pro e dei contro.
#VANTAGGI:
1. #CONTINUITÀ TERAPEUTICA di una terapia già iniziata in studio; le necessità possono essere varie, (oltre alla quarantena) come un infortunio, un trasferimento, difficoltà lavorative, follow up a distanza di tempo, ecc.
2. #COMODITÀ del mezzo pc e cellulare, potendo ottimizzare il tempo, evitando spostamenti, traffico, benzina, intemperie ecc.
3. #INTIMITÀ. Se prima era il paziente a recarsi nello studio del terapeuta, adesso è il terapeuta che entra in casa del suo cliente, e questo di per sé, crea più intimità; si accede nel suo quotidiano e nella casa altrui, andando a mostrare un pezzo in più della propria vita privata, che altrimenti non sarebbe mai possibile fare.
4. #DISINIBIZIONE. Essere nel proprio ambiente familiare può far sentire maggiormente la persona a suo agio, meno esposto, più disinibito nell'apertura emotiva con il suo terapeuta, trattando argomenti che in studio censurerebbe per vergogna magari.
5. #ACCORCI le DISTANZE. Si possono raggiungere così un maggior numero di persone, in tutta Italia, ma anche connazionali che vivono all'estero.
6. #SCELTA. Il paziente può avere maggiore scelta e non limitarsi ai colleghi di zona, in alcune zone più sperdute potrebbero anche non esserci proprio psicoterapeuti.
7. #FOBIA e ANSIA SOCIALE. È la condizione terapeutica migliore per questa tipologia di pazienti per "agganciarsi a vicenda", far sì che vengano "allo scoperto", si aprano e chiedano aiuto, senza l'iniziale grosso ostacolo del vis a vis in studio (tant'è che molti di questi non lo farebbero mai il "grande passo" di venire in studio) per poi considerare la possibilità di portarli in studio.
8. #RELAZIONE di CURA è la Relazione che cura, il legame intimo, profondo che si crea tra terapeuta e paziente, va oltre a tutto, distanze, computer o cellulare. Il legame è psicologico/mentale, la relazione terapeutica è il più potente strumento di cura e questo, rimane invariato. I dati dimostrano che nella psicoterapia online l’alleanza terapeutica non è deficitaria rispetto alla psicoterapia tradizionale. (Andersson, Paxling, Wiwe, Vernmark, Bertholds Felix,et al., 2012).
#SVANTAGGI:
1. Poca dimestichezza col mezzo.
2. Mancanza di una buona/stabile rete internet.
3. Mancanza del contatto umano e dell'impatto emotivo di presenza, la dimensione sensoriale della corporeità.
4. Assenza di un luogo "sicuro" e ben definito, reale, "autorevole", come lo studio del terapeuta.
5. Mancanza di privacy nella propria abitazione (problema diffuso).
6. Diffidenza a priori legata a stereotipi sociali e culturali della vodeoconsulenza (diffuso).
7. Per alcuni quadri psicopatologici, secondo le linee guida di riferimento, è preferibile la terapia in presenza, come ad esempio: disturbi psicotici, le tossicodipendenze, disturbi alimentari gravi, franche intenzioni e tentativi suicidari e, sulla fascia d’età relativa all’infanzia è ancora aperto il dibattito, i livelli di attenzione e la distraibilità sono un ostacolo considerevole, anche se sono in atto procedure e protocolli d’intervento per ovviare anche alcune di queste criticità.
8. Possibile senso di solitudine e di estraneazione (fino a sintomi dissociativi in alcuni casi specifici) di fronte allo schermo.